Decreto prevenzione incendi climatizzazione, via libera a gas refrigeranti a bassa infiammabilità
Prende il nome di "Disposizioni di prevenzione incendi per gli impianti di climatizzazione inseriti nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi" il fresco decreto (approvato lo scorso marzo dal Ministero dell'Interno) che allenta la morsa sulla restrizione di alcuni fluidi refrigeranti usati in sei ambiti di attività.
Per la precisione, verranno modificate le regole tecniche di prevenzione incendi che permettono ad oggi l'impiego esclusivo di soli liquidi refrigeranti non infiammabili e non tossici negli impianti di climatizzazione e condizionamento, a discapito di nuovi prodotti di refrigerazione progettati in modo da avere minor impatto sull'effetto serra (quindi ecologicamente più puliti) ma contenenti fluidi a bassa infiammabilità (mentre oggi si usano solo quelli completamente non infiammabili). Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.73 del 20 marzo scorso ma per l'entrata in vigore bisogna attendere il 18 giugno di quest'anno, come prescrive la legge.
Prevenzione incendi, settori e ambiti di applicazione delle nuove regole tecniche
Gli impianti di climatizzazione in cui verranno liberalizzati i nuovi gas refrigeranti saranno quelli installati in sei settori: scuole, attività turistico-ricettive, attività commerciali, attività d'intrattenimento e pubblico spettacolo, strutture sanitarie e uffici.
Accanto ai fluidi frigorigeni non infiammabili o non infiammabili e non tossici, le nuove norme prevedono l'inclusione di gas refrigeranti classificati A1 e A2L in base alla Norma ISO 817. La norma lista i liquidi refrigeranti a seconda di un indice di tossicità e infiammabilità , e in questa speciale classifica gli A1 sono quelli 'senza propagazione di fiamma' mentre gli A2L quelli a basso indice di infiammabilità. Entrambe le categorie comprendono gas a bassa tossicità.
Per quanto riguarda i condizionatori, tutte le strade portano all'identikit del gas R32, un fluido refrigerante dal ridottissimo impatto ambientale e che, tra qualche anno, sarà di certo l'unico gas permesso nell'implementazione di impianti di climatizzazione di ultima generazione, secondo le direttive dell'Unione Europea che ne ha considerato sicuro il suo utilizzo in ambito civile.
Le aree d'intervento delle nuove regole sono specificate all'articolo 1 del decreto, laddove si parla di progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione. Proprio in sede di manutenzione impianti, i tecnici specializzati addetti alla ricarica del gas troveranno molto più comodo il citato R32 trattandosi di un gas puro e non di una miscela.
Insomma, il nuovo decreto è come manna dal Cielo per tutte le aziende produttrici di condizionatori che usano refrigeranti a basso impatto ambientale e che hanno puntato molto sulla nuova tecnologia applicata al design scommettendo sull'abbattimento del riscaldamento globale. E che fino a quest'anno avevano visto i propri elettrodomestici pregiudicati per il basso livello di infiammabilità che la vecchia normativa vietava all'interno di sedi per la maggioranza ad uso pubblico.