Detrazioni fiscali 2019
Il nuovo anno è partito sotto i migliori auspici, e la sua aura magica va sfruttata sin da subito. Adesso è il momento buono, il momento di decidere di fare posto a casa e stilare una scala di priorità di quali elettrodomestici da utilizzare e quali da accantonare.
Se state pensando di acquistare o semplicemente sostituire il vostro condizionatore, cosa state aspettando? Sia che stiate pensando a cambiare il vostro vecchio climatizzatore sia che ne vogliate uno nuovo di ultima generazione con tutte le opzioni di risparmio garantito e il comfort tecnologico, potrete già presentare domanda per usufruire del bonus condizionatori 2019.
L’agevolazione comporta di detrarre la spesa effettuata dalla dichiarazione dei redditi con l’obbligo di acquistare o sostituire un vecchio condizionatore con uno d’aria in pompa di calore, vale a dire un elettrodomestico atto a svolgere tanto il riscaldamento quanto il raffreddamento.
Inoltre ci sono altre restrizioni da seguire in maniera accorta per usufruire del bonus. Infatti, dovendo risultare dal 730 o modello Unico, l’acquisto o la sostituzione dovranno essere tracciabili e avvenire obbligatoriamente per mezzo di bonifico postale o bancario ordinario (dovranno essere ‘parlanti’, cioè riportare, nella causale, codice fiscale acquirente e partita iva/codice fiscale del rivenditore) oppure attraverso carta di debito e/o credito.
Inoltre l’elettrodomestico che vi porterete a casa dovrà rispondere a determinate caratteristiche di risparmio energetico, senza le quali non si avrà strada libera al beneficio delle detrazioni fiscali 2019.
Volete saperne di più? Cosa aspettate...continuate a leggere...
Detrazioni fiscali condizionatori 2019, ecco quanti e quali sono i bonus da richiedere
Le detrazioni fiscali 2019 coinvolgono anche i condizionatori perchè fanno parte di vari bonus con o senza ristrutturazione edilizia.
La prima tipologia è il bonus condizionatori con ristrutturazione edilizia, che riguarda parti singole di un’abitazione soggetta a ristrutturazione o aree in comune di immobili residenziali, come i condomini. Queste agevolazioni corrispondono ad una detrazione del 50% per impianti a pompa di calore e una riduzione dell’iva al 10%. (ricordiamo che tale riduzione non si applica all prezzo totale dell’acquisto, piuttosto alla differenza tra costo totale del servizio e costo del condizionatore). Nel caso dunque di ristrutturazione edilizia, si avrà detrazione fino a un massimo di 96.000 euro di spesa.
La seconda tipologia di detrazione condizionatori è il bonus condizionatori risparmio energetico, che raggiunge anche il 65% di detrazione fiscale. La conditio sine qua non deve essere che il condizionatore a pompa di calore ad alta efficienza energetica vada a sostituire un impianto pre-esistente. Il tetto di spesa (per ogni valutazione, si consiglia di consultare sempre le tabelle dell’Agenzia delle Entrate) è di 46.154 euro.
Il terzo sgravio è il bonus mobili con ristrutturazione, che concerne invece le ristrutturazioni straordinarie anche parziali di immobili o abitazioni, e che riguardano mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica almeno A+, tra cui i climatizzatori, appunto. La detrazione è, anche in questo caso, del 50%.
Infine, l’ultima grande categoria è il bonus condizionatori senza ristrutturazioni. In questo caso non bisognerà per forza operare lavori di ristrutturazione, ma si potrà usufruire dell’agevolazione semplicemente sostituendo il vecchio condizionatore con il nuovo. Attenzione, però, ai requisiti.
Per godere della detrazione del 65% bisognerà sostituire categoricamente il vecchio impianto con quelli dotati di caldaie a condensazione almeno pari alla classe energetica A insieme a sistemi di termoregolazione di classe V, VI o VIII; con sistemi ibridi, per esempio impianti con pompa di calore integrata con caldaia a condensazione; con impianti di climatizzazione invernali con generatori d’aria calda a condensazione; microgeneratori in grado di ottenere un risparmio di energia primaria pari almeno al 20% (in tal caso la detrazione si spinge fino un massimo di 100.000euro); impianti di caldaia a condensazione con sistema di distribuzione (tetto massimo 30000 euro); impianti a pompa di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia (soglia 30000 euro); scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore preposti alla produzione di acqua calda sanitaria (soglia massima 30000 euro).